Risottare la pasta significa semplicemente finire di cuocerla in padella insieme al condimento, aggiungendo acqua calda o brodo poco per volta, come si fa per il risotto. Cosí la pasta cede un po' del suo amido al sugo e lo rende piú cremoso, e il sugo cede il suo sapore alla pasta, che lo assorbe cuocendo insieme e diventa strabuona.
Serve (per due):
- 180g di spaghetti
- 5cm di porro oppure uno scalogno
- una fetta di pancetta stesa, grossa come una moneta
- una manciata di pomodorini ciliegini
- un cucchiaio di burro
- timo
- olio e sale
Procedimento:
Accendo il forno a 200' statico. Metto i pomodorini in una pirofila, li condisco con olio, sale e timo e li inforno.
Metto sul fuoco l'acqua per la pasta, la salo e quando raggiunge il bollore, butto gli spaghi.
Intanto in una padella capiente faccio rosolare la pancetta tagliata a listarelle, senza aggiungere grassi che ne ha giá di suo, e appena inizia ad abbrustolire aggiungo il porro affettato, lo faccio insaporire bene nell'unto della pancetta e poi aggiungo un mestolino dell'acqua di cottura della pasta, per non bruciare niente, e continuo a cuocere il sugo a fuoco dolce, aggiungendo altra acqua di cottura se dovesse asciugarsi troppo.
Quando gli spaghetti sono a metá cottura, li trasferisco nella padella col sugo (lascio la pentola con l'acqua sul fuoco), e finisco di cuocere tutto insieme, mescolando spesso e aggiungendo poca acqua di cottura della pasta mano a mano che viene assorbita.
Prima di impiattare, fuori dal fuoco, aggiungo i pomodorini cotti al forno e il burro a tocchetti e do un'ultima mescolata per amalgamare bene tutto.