Primo settembre. Come è oramai d'abitudine, cena aziendale in spiaggia con grigliatona di carne. Ordino io il vino. Troppo (ho assunto brave ragazze... mica come me...). E quindi a fine serata mi porto a casa due belle bottiglie piene di sangiovese (aperte...). Ma le amiche nel we sono impegnate, niente cena di salvataggio bottiglia. Non mi pare stagione per un brasato. E allora? E allora biscotti!!!
Serve:
- 360g di farina 2 (li voglio rustici)
- 150ml di sangiovese
- 100g di zucchero grezzo di canna + quello che serve per spolverare i taralli
- 50g di strutto
- 50g di albicocche secche (o uvetta passolina)
- mezza bustina di ammoniaca per biscotti
- una presa di sale
Procedimento:
Accendo il forno a 200° statico.
Metto nella ciotola della impastatrice la farina, il vino, lo zucchero, lo strutto a fiocchetti, il sale e l'ammoniaca. Impasto a bassa velocità con la foglia (è un tipo di gancio per impasti morbidi) finchè il composto è omogeneo. Deve essere sodo e non appiccicoso. Se è troppo secco e si sbriciola aggiungo poco sangiovese, se invece è troppo molliccio aggiungo poca farina e impasto ancora. Con la farina 2 ho dovuto aumentare un po' la dose di vino, è una farina molto grezza e assorbe tantissimo liquido, se usate una farina più raffinata probabilmente non servirà fare aggiunte.
Mentre l'impastatrice lavora trito al coltello le albicocche secche, e le aggiungo all'impasto.
Fodero una teglia con carta forno.
Quando l'impasto è pronto e le albicocche secche sono ben amalgamate lo rovescio sul tagliere e lo divido in bocconcini da circa 20 grammi (bilancia e tarocco alla mano).
Con ogni pezzo di impasto formo un rotolino lungo circa 15cm e lo chiudo su se stesso formando un tarallo.
Sistemo i taralli sulla teglia mano a mano che son pronti, li spolvero con zucchero di canna e li inforno per circa mezz'ora, finchè sono belli gonfi, dorati e croccanti.
Li sforno e li faccio raffreddare su una gratella.