Lievito madre work in progress 1° puntata

lievitomadre

Oggi è un giorno splendido. Ho fatto alcune cose che mi fanno stare davvero bene, e ne sono felice. Ho schivato alcune cose che non mi fanno stare affatto bene, e ne sono molto felice. E soprattutto, il lievito madre che ho iniziato ieri è già vivace come non mai! Rinfrescato stamattina, il post-it è il segno che ho messo per ricordarmi dove arrivava l'impasto. Guardate ora!!! Ho usato la farina 1 del Molino Pransani, e acqua del rubinetto. 

Ho letto mille cose sul lievito madre, ho provato diverse volte a farlo e sempre con buoni risultati. Ma ogni volta, dopo un po', viene a mancare la mia costanza nel tenerlo vivo. Il problema è che la vita che faccio (che credo sia molto simile a molte altre vite incasinate) mal si sposa con regole troppo ferree, orari prestabiliti e doveri inalienabili nei confronti di un blob di farina, acqua e microorganismi scorreggioni (da dove pensate che vengano le bollicine?). 

Preso atto della mia assoluta incapacita di rispettare regole e orari (non perchè sia una inguaribile e romantica ribelle, semplicemente mi dimentico...), a questo giro ho deciso di fare il lievito madre ad minchiam. Si può dire? E' il mio blog, si può dire. 

Che non vuol dire completamente a caso. Così non si può proprio. Ma vuol dire che rinfresco quando posso, una o due volte al giorno in base a quanto è cresciuto il bambinone e a quando mi ricordo. Che ai rinfreschi non sto a pesare quello che butto e quello che resta, faccio a occhio, più o meno la metà. Che se mi scappa la mano e aggiungo 60 grammi di farina anzichè 50 me ne sbatto alla grande e proseguo. Che se arrivo tardi a un rinfresco non mi strappo le sopracciglia dalla disperazione, ma provo lostesso a rinfrescare, confidando sulla voglia di vivere dei lieviti, che se non ne hanno è giusto che crepino alla prima difficoltà.

Ma non glie li vedo questi insaziabili mangioni flatulenti a fare lo sciopero della fame e decidere un suicidio di massa solo perchè sbaglio la proporzione acqua/farina o se tardo qualche ora a rinfrescare... 

Serve:

  • farina bio di vario tipo (1, 2, integrale) macinata a pietra e lentamente (che il grano così non si deteriora)
  • acqua in pari quantità

Procedimento:

Prendo un bel barattolo di vetro da un litro (se possibile alto e liscio come quello in foto, che si pulisce meglio), ci metto 100g di farina 1 e 100ml di acqua. Mescolo con un cucchiaio, chiudo non ermeticamente, in modo che passi l'aria (senza la guarnizione in gomma questi vasi non sono sigillati) e metto il vaso in un luogo fresco (ma non il frigorifero) e lontano dal sole diretto o altre fonti di calore. 

Quando il mappazzo raddoppia, aggiungo 50g di farina 1 e 50ml di acqua. Mescolo bene, chiudo come prima e metto a riposare (la foto è stata fatta 12 ore dopo questo rinfresco).

Quando il mappazzo riempie il vaso, ne butto via la metà o anche 2/3, aggiungo 50g di farina 2 e 50ml di acqua, mescolo bene, chiudo come prima e metto a riposare. 

Per ora sono arrivata qui. Come procederò? Con rinfreschi mattina e sera alternando le tre farine (1, 2 e integrale) per una settimana, poi metterò il vaso in frigo (per dargli una calmata) così potrò rinfrescarlo più o meno ogni due giorni, tenendo d'occhio quanto cresce, per non tardare troppo a rinfrescare e trovarmelo morto di fame.

La farina è la pappa dei lieviti, in linea di massima se li vediamo troppo carichi (che tocca rinfrescarli due volte al giorno anche se sono in frigo al freddo) diamogli un po' meno da mangiare. Se sono un po' loffi e crescono poco e lentamente, proviamo ad aumentare un po' la farina.

Coming soon, il seguito nelle prossime avvincenti puntate!

 

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