Questi tortelli sono delicatissimi, non bisogna assolutamente ucciderli con un sugo troppo deciso. Un matrimonio top (forse un po' eighty...) é con un sugo leggero di gorgonzola sciolto con un po' di latte e tocchetti di pera saltati nel burro.
Il burro per soffriggere che non brucia. Io l'amo alla follia. Si trova giá pronto al supermercato (come un sacco di altre cose) ma costa uno sproposito (come un sacco di altre cose), quindi é meglio farselo in casa (come un sacco di altre cose). Tanto lui si fa da solo, non c'é da impazzire troppo.
Questo é un piatto "ricordo di cose belle". La ricetta é della ex del mio ex (in poche parole, un piatto che attraversa relazioni fallimentari...), me l'ha cucinata lui quando stavamo insieme ed é talmente buona che sorvolo su tutto il resto.
Io e il Gin abbiamo fatto la pace solo pochi mesi fa, dopo almeno vent'anni di separazione, a causa di una serata un po' troppo fuori dalle righe, a base di gintonic e altri spiriti che - dato il tasso alcolico strabordante - non ricordo.
E cosí ci si concede una tregua col profumo di un risotto, e poi si torna amici come prima, ma stavolta a dosi misurate!
Semplicissimo e molto gustoso. Fatto con le patatine novelle quando é la loro stagione é spettacolare, e comunque la base robiola+uova+parmigiano va benissimo con qualsiasi verdura!
Non ce la faccio proprio a comprare i legumi secchi e metterli in ammollo il giorno prima... é una programmazione troppo lunga per me, che non ho pazienza e adoro improvvisare. Viva i legumi in scatola. Oppure quelli freschi, comprati in quantitá imbarazzanti quando é stagione, sgranati e messi in frizer.
Non so se si é capito, ma io sono una da impasti, da primi, da pane, da zuppe, da torte. Non impazzisco dalla voglia di cucinare cose che da vive si muovevano con una propria volontá.
Mangio tutto, s'intende (non voglio addentrarmi in questioni etiche o ecologiche su cui ci sarebbe da discutere animatamente e non é questo il luogo giusto per farlo), semplicemente alcune cose preferisco lasciarle cucinare ad altri, sicuramente piú bravi di me.
Tutto ció premesso, ogni tanto mi cimento anche io, sempre nel modo piú semplice che mi riesce.
Un brodo di carne mista senza infamia e senza lode, ma che va bene un po' dappertutto, da fare nelle giornate uggiose e conservare in frizer.
Io di solito cucino con il mio brodo di verdura espresso, ma per alcune preparazioni il brodo di carne é meglio. Per non dire indispensabile (per la pasta all'uovo in brodo, per tirare un risotto con condimento di carne...)
Letteralmente impazzisco per il camembert. Lo metterei ovunque. E spesso succede.
A dire il vero impazzisco per la maggior parte dei formaggi a crosta fiorita e/o ammuffiti.
Il condimento a crudo per eccellenza. Manco a dirlo (ma lo dico): non scaldatelo mai, e dico MAI, in padella. Con il pesto, é la pasta (giá lessata e tirata un minuto in padella solo con olio buono) che va al sugo, nella zuppiera, e non viceversa.
Al posto del basilico qualsiasi altra foglia aromatica (sedano, rucola, ravanello...), al posto dei pinoli qualsiasi altra frutta secca (nocciole, anacardi, arachidi...). Parmigiano e pecorino invece ce li teniamo cosí come sono.
Una frolla resistente per ripieni abbondanti. C'é meno burro e piu' zucchero rispetto alla frolla "classica", che vuol dire croccantezza, e le uova intere, che con la parte acquosa dell'albume creano un po' piú glutine, rendendo l'impasto piu' resistente.
La procedura invece non cambia, lavorazioni brevi e temperature basse per avere comunque una frolla giustamente friabile e non un disco di cemento.
La bontá semplice di un ripieno puro. Solo lui. Niente sale, pepe, parmigiano, uovo. Niente complicazioni. Nient'altro che lui, il mitico, inimitabile, squacquerone romagnolo.
Si scrive "frollino" si pronuncia "droga". Questi biscotti sono di una bontá indescrivibile. Sono strabordanti di burro e zucchero. Creano dipendenza.
Io vi ho avvertiti!
Risottare la pasta significa semplicemente finire di cuocerla in padella insieme al condimento, aggiungendo acqua calda o brodo poco per volta, come si fa per il risotto. Cosí la pasta cede un po' del suo amido al sugo e lo rende piú cremoso, e il sugo cede il suo sapore alla pasta, che lo assorbe cuocendo insieme e diventa strabuona.
In ogni piatto che prepariamo c'é sempre un ingrediente segreto, che non compare mai nella lista della spesa. E' l'emozione che mettiamo nelle mani che cucinano, il sentimento che proviamo per chi dovrá mangiare il nostro cibo, le sensazioni legate ai ricordi che quel cibo riporta alla mente... e tanto altro che non si vede... ma si sente.
Una ricetta semplicissima, bastano una bilancia, una ciotola e le mani, per un risultato delizioso!
Per confermare il solito principio che in cucina ogni cosa puó regalarci sapore e colore, basta sapere come fare.
Restiamo a tema "fresco" dato che il meteo resta a tema "torrido".
Tra l'altro ieri mi sono presa un cespuglio di basilico alto mezzo metro - quando l'ho visto non ho saputo resistere - e devo assolutamente cacciarlo da qualche parte prima che muoia (cosa che succede regolarmente e inspiegabilmente nel giro di pochi giorni a tutte le piante che entrano in casa mia...).
Fresco e profumatissimo, una delizia!
L'unico guaio del gelato fatto in casa è che - senza appositi additivi - una volta mantecato in gelatiera e messo in frizer, diventa duro come il ghiaccio. Ma c'è una soluzione a tutto!! Anzi, in questo caso, due:
1) mangiarselo tutto subito appena fatto
2) mangiarne un po' subito, e il resto congelarlo negli stampi per ghiaccioli (così abbiamo la ricetta doppio uso: gelato subito, ghiaccioli poi)
Poi ho letto da qualche parte che aggiungendo al gelato una piccola dose di alcool etilico, dovrebbe rimanere cremoso anche dopo il passaggio in frizer. Mi sforzerò di fare questa prova. Coming soon.
La Fra. Una delle persone più vere che conosco. Fuori dalle righe, e dentro al mio cuore. E poi fa l'orto e mi spaccia verdura bio e buonissima...
Oggi ci voleva davvero questo piatto di pasta. Ci sento dentro l'abbraccio di una amica. La bontà delle cose genuine, semplici, pulite.
Recupero una "vecchia" ricetta, improvvisata qualche mese fa per una meravigliosa cena a base di alici del cantabrico, burro di montagna e marsala secco molto, molto, molto vecchio e molto, molto, molto buono.
Oooh stasera vi do una ricetta velocissima per chiudere in bellezza. Preparata sul momento, insieme al commensale, é ancora piú buona. E non aggiungo altro.
Che bello farsi in casa i biscotti tipici tradizionali con solo quattro ingredienti e un po' di savoir-faire. A dire il vero di ingredienti ne basterebbero tre, ma io uso anche un po' di fecola.
Non sono romagnoli (si narra siano nati a cavallo del 1300 alla corte dei Savoia in Piemonte) ma sono buonissimi e facilissimi da fare, quindi bando ai campanilismi e mani in pasta!
Adoro i carciofi. Quando fioriscono sono stupendi, ma cucinati lo sono ancora di più.
Questa ricetta mi piace tantissimo, perchè si fa con gli scarti, con tutto quello che di solito, del carciofo, viene irresponsabilmente buttato via.
Ai lov zis gherl. Ze Cucher gherl.
Adoooro le sue ricette sulla panificazione e adoooro ancora di piú la persona che me l'ha fatta conoscere un anno fa, regalandomi il suo primo libro.
Non é venuta perfetta, devo ancora fare amicizia con il mio nuovo forno, e poi con sto caldo tropicale é complicato beccare i tempi giusti di lievitazione, ma la croccantezza e il sapore sono fantastici.
Colonna sonora: Walk dei Foo Fighters. Che mai come in questo momento racconta di me.
Allan Bay insegna. Dal suo fantastico libro "Cuochi si diventa", quando ancora non esisteva la cucina spettacolo e il foodporn sui social. Quando forse ancora non esistevano nemmeno i social. Quando le ricette erano ingredienti e parole, descrizioni accurate, sapienza comunicativa, acquolina da immaginazione pura.
Il soffritto non soffritto serve per tutte le volte che serve il soffritto. Ma non è soffritto. E' cotto in acqua. Lessato. se ne prepara in quantitá e si conserva in frizer, giá porzionato negli stampi per il ghiaccio.
Allan Bay cuoce in olio o burro. Io lesso. Così é piú leggero e non copre i sapori della preparazione di cui deve essere soltanto la pista di decollo, e non la destinazione finale. Basta aggiungere il cubetto in padella dopo aver tostato o rosolato l'ingrediente principale.
L'insalata dei contrasti: le noci dolci e burrose, le puntarelle amare e croccanti, la pera fresca e acida, la salsa piccante e sapida. C'è tutto ed è di un buona... E se non abbiamo le puntarelle a disposizione, possiamo sostituirle con radicchio tardivo trevigiano o indivia.
Glò: Buongiorno Signora crema pasticcera. Si commenti da sola.
CP: Buongiorno. Intanto per cortesia, Sua Maestà, non Signora.
Glò: Ah mi scusi. Non intendevo offendere.
CP: Nessun problema, ma è meglio chiarire subito. Io sono la Regina delle creme. L'Imperatrice della pasticceria. La Buonissima per eccellenza.
La Sontuosa.
Sexy, voluttuosa, irresistibile. Dolcissima e imbattibile.
Glò: Anche modesta aggiungerei...
Fa cosí caldo che la frutta non tiene botta neanche in frigorifero, boccheggia e appassisce in pochissimo tempo... e c'é mezzo barattolo di panna fresca che mi guarda triste triste, sull'orlo della scadenza... come posso rimediare a tutta questa decadenza?!
Il blues di Stevie a dare un po' di brio a queste giornate roventi e sornione e un bel tuffo culinario negli anni '80 con la mitica salsa rosa! Quella del cocktail di gamberi, per intenderci. Ma questa é la ricetta di mia mamma, che la Worchestershiresauce (prevista nella ricetta originale) non la sa nemmeno pronunciare quindi figuriamoci se la mette nei suoi piatti, mentre invece pronuncia e usa molto bene la panna montata! Assaggiare per credere...
Meno brigosi di quelli di patata (non c'é niente da cuocere prima), velocissimi da fare e proprio buoni! Questa é la versione base, ma poi nessuno ci impedisce di arricchirla come piú ci piace!
La base che piú base non si puó. Gli ingredienti sono semplici, quello che fa la differenza tra un buon risultato e un disastro é la procedura. Si puó fare a mano sul tagliere, o nel mixer. La cosa piú importante é non riscaldare l'impasto: il burro non deve sciogliersi per legare la farina, ma deve abbracciarla in grosse briciole e proteggerla dai liquidi che formerebbero il glutine togliendo friabilitá alla frolla. Le uova solo alla fine, impastando poco poco, giusto per tenere tutto sommariamente insieme. Ogni passaggio é importante e va rispettato, a meno che non si voglia cucinare un frisbee e non una crosatata!
Questa é la ricetta di casa mia. Queste sono le mie domeniche di bimba, a pranzo con tutta la famiglia unita. Nessuna pretesa di avere in mano "LA" ricetta dei cappelletti. Nossignore. Questi sono i miei cappelletti. Irrispettosi, irriverenti, ma dannatamente buoni.
chop chop chop chop chop... che bello il suono del coltello sul tagliere mentre affetto frutta e verdura per questa insalatona coloratissima! Cucino per me, per i miei sensi che si riempiono di questi colori, profumi, consistenze e sapori. Che meraviglia!
Ho la fortuna di avere vicino a casa lo spaccio della cooperativa dei contadini della zona, che d'estate significa frutta e verdura a km (quasi) zero.
I vecchi dicevano: tutto fa brodo. Ed é vero! Gli "scarti" delle verdure, lavati e tritati, finiscono tutti qui (ehm... magari NON tutti... tipo le bucce di melanzana - che son piú buone fritte - o quelle di cetriolo - che stanno meglio dentro un moscow mule)
Se amate davvero il risotto, non abbandonatelo a se stesso! Lui vi donerá tutta la sua bontá solo se voi gli donerete la vostra attenzione incondizionata. Il risotto non ama le mezze misure, la superficialitá, il pressapochismo. Se lo lasciate da solo, anche solo per un attimo, lui in quell'attimo manderá in fumo ogni vostro buon proposito. State con lui, coccolatelo dolcemente, finché sará cotto a puntino (di voi).
La pasta all'uovo, tra tutte le preparazioni di cucina, é quella che piú di tutte rappresenta la mia "storia" di famiglia. La maggior parte dei miei ricordi é ambientata intorno al tagliere, mentre mia nonna e mia mamma (in tempi diversi, perché insieme sarebbero stati fulmini e saette...) tiravano dozzine di uova di sfoglia, tagliavano quadretti e tagliatelle, farcivano e chiudevano decine e decine di cappelletti. Io intanto guardavo e divoravo a tradimento pezzi di impasto e di ripieno. E senza saperlo, imparavo.
La più facile delle paste ripiene, la più golosa, quella a cui sono più affezionata. Qui con un ripieno autunnale.
Chi vuole restare sul classico usi formaggio fresco al posto della zucca (raviggiolo, stracchino, robiola... )
I tuorli sono finiti nello zabaione, gli albumi negli amaretti.
Era una notte buia e tempestosa... e io ho fatto crespelle come se non ci fosse un domani!
Facilissime e multiuso. Non ho messo zucchero così vanno bene sia per ricette dolci che salate, da farcire con la qualunque e fare cannoli, fagottini, tortini, lasagne... o anche solo spalmate di Nutella e piegate a metà...
Lei. Odiata e amata salsa di origini francesi. Da piccola la detestavo, bianchiccia, molliccia, insipida. Mia nonna, che francese non era, la faceva solo cosí, e la metteva a sbadilate nelle lasagne al forno, di cui io poi ovviamente mangiavo soltanto lo strato superiore abbrustolito e croccante.
Poi ho scoperto che cucinata e dosata nel modo giusto é una salsa davvero versatile e deliziosa.
Sono orgogliosa dei miei A.O.P.
Che a dirla tutta, miei non sono. Li ho scopiazzati senza vergogna da Tommaso Fara, dal suo interessante libricino di ricette e racconti "Il cucchiaino caramellato", uno dei primi testi di cucina che entró nella mia (ora strabordante) libreria.
Per chi non lo avesse capito, mi sono comprata l'affettatrice elettrica. Piccina, proporzionata ai miei 57mq calpestabili, ma un vero portento!
Dagli anni 80 con furore. Spudoratamente. Prove generali per cenetta romantica, ho deciso di buttarla sul vintage, dato che siamo entrambi del secolo scorso.
Il mio uovo sembra Ghostface di Scream... ma a parte l'aspetto terrificante... è buonissimo! Una ricetta spettacolare per svuotare i fondi dei barattoli in frigo. Anche senza uovo.
(per la cronaca: pane home made)
Per chi non lo conoscesse, lo Scalogno di Romagna e' un prodotto IGP delle province di Ravenna e Forli con un sapore a meta' strada tra l'aglio (che adoro) e la cipolla (che adoro ma che non posso piu' mangiare). Dolce, gentile, senza effetti digestivi collaterali, amore puro!